martedì 2 dicembre 2008

Riflessione...esistenzialista.

L'uomo gode di un'infinita libertà ma è questa libertà, paradossalmente, a rendergli la vita impossibile. La libertà lo obbliga a una scelta continua e a una relatività infinitamente estendibile.
L'uomo non riesce a contrastare in alcun modo questa sua ostinazione a vivere.
Si, proprio così, l'uomo si ostina a vivere, è ostinato in questo suo sforzo, è quasi sfacciato in questa sua ossessione.
L'uomo non sa accettare l'assurdo della vita, la relatività della conoscenza, il buio della morte, la sostanziale inutilità della sua presenza nel mondo.
E cerca quindi, tenta in tutti i modi e con affanno, di salvarsi, di attribuire un senso, un significato univoco, agli uomini,alle cose, alla sua stessa esistenza. Desiderio implacabile e non privo di legittimità, ma del tutto inefficace. Infatti nessuno può offrirci la verità, se non una verità parziale e sofferta della quale, inevitabilemte, percepiamo la sostanziale finitezza e inutilità.

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